Come ti sentiresti se sapessi che tutto ciò che fai, le esperienze che vivi ed i tuoi comportamenti sono monitorati e valutati da chi ti governa? E che poi attribuisce loro un punteggio in base al quale avrai accesso o meno a determinati servizi? In questo, nei precedenti posts (qui, qui e qui) e nei prossimi, troverai un dossier interamente dedicato all’argomento: la creazione e l’implementazione di un sistema di credito sociale in Cina.
La sorveglianza come risposta alla sfiducia
Secondo il Partito Comunista Cinese (PCC), l’insieme dei sistemi di informazioni creditizie potrà aiutare a controllare i rischi finanziari, fornire ai cittadini servizi bancari e implementare responsabilità legali e applicazioni di conformità.
Chi è contrario a questo sistema, invece, afferma che esso può facilmente diventare uno strumento per sopprimere dissidenti e minoranze.
Un solido sistema di credito sociale è percepito dal governo cinese come un prerequisito per la costruzione di una società in cui le persone hanno fiducia l’una nell’altra. In sede di una qualsiasi transazione, in mancanza d’altro, è la reputazione della persona data dal suo punteggio di credito sociale che fa testo e che consente la conduzione di trattative mantenendo alto il livello di fiducia reciproca tra le parti coinvolte.
Il sistema di credito sociale, quindi, nell’ottica del PCC, assolve fondamentalmente a tre funzioni principali:
1. Il sistema di credito sociale ha una funzione di memoria pubblica e può tenere traccia delle persone disoneste;
2. Il sistema di credito sociale ha una funzione rivelatrice, essendo in grado di promuovere comportamenti positivi e punire comportamenti dannosi, ottimizzando l’efficienza economica della società;
3. Il sistema di credito sociale ha una funzione di preallarme perché è capace di prevenire corruzione e disonestà.
In ogni caso, il sistema di credito sociale cinese ha tutto il potenziale per trasformarsi in un potente strumento di elaborazione dati, che non solo eviterà attività illegali, ma aiuterà a regolamentare il mercato e raggiungere gli obiettivi politici nell’agenda dei governanti. I big data, quindi, giocano un ruolo centrale nella partita per l’implementazione e mantenimento di un sistema di credito sociale di successo.
Analisi di big data e sistemi di sorveglianza
L’iniziativa per il credito sociale istituisce un sistema di registrazione unificato per individui, imprese e governo al fine di monitorarne e valutarne l’affidabilità.
Il governo Cinese è estremamente efficace in termini di raccolta ed elaborazione di big data, con i quali riesce a delineare le sue politiche in maniera incisiva da anni e a governare oltre un miliardo di persone.
All’attuale livello operativo, il sistema del credito sociale in Cina rafforzerà ulteriormente la raccolta di grandi quantità di dati. I dati sul “credito sociale” della Cina continentale sono ottenuti principalmente da dipartimenti governativi, organizzazioni sociali, ecc.
Il sistema di credibilità sociale, inoltre, è strettamente connesso con il sistema di sorveglianza sociale su larga scala nella Cina continentale, coinvolgendo molti aspetti della vita personale, comprese le violazioni del codice stradale, atti di coraggio, negligenza, ecc.
Nel processo di supervisione e gestione dei crediti gioca un ruolo importantissimo il sistema di sorveglianza su larga scala delle telecamere a circuito chiuso, che utilizzano, inoltre, un sistema di riconoscimento facciale. Il sistema del credito sociale, così come è stato pensato, è intrinsecamente correlato ai sistemi di sorveglianza di massa ed alla tecnologia di analisi dei big data. Nel 2019, si stima che il sistema cinese “Skynet” abbia circa 200 milioni di telecamere di sorveglianza pubblica in vari luoghi, e otto città della Cina continentale si collocano tra le prime dieci città sorvegliate più grandi al mondo. Entro quest’anno, il 2020, il numero di telecamere di sorveglianza pubblica nella Cina continentale dovrebbe raggiungere i 626 milioni, anche se al momento non ci sono dati ufficiali a riguardo. Si presume quindi che il governo possa analizzare i filmati di centinaia di milioni di telecamere di sorveglianza dotate di riconoscimento facciale in tempo reale, quindi agganciare le persone ai propri punteggi sociali, procedendo alla sottrazione di questi qualora vengano individuati comportamenti scorretti, quali il non attraversare sulle strisce pedonali, oppure giocare a troppi videogiochi.
Sorveglianza rinforzata o governance lungimirante?
Come parte di un sistema di sorveglianza rafforzata, il governo cinese ha annunciato che tutti coloro che acquistano schede SIM per telefoni cellulari devono prima consentire il proprio riconoscimento facciale consegnando all’operatore telefonico una stampa che ritrae il loro viso.
Il sistema di sorveglianza è in fase di integrazione con tutti gli altri elementi virtualmente interattivi nelle città della Cina, in quanto rappresenta una delle componenti dello sviluppo di “smart cities”. Le città intelligenti saranno costituite da elementi che verranno cablati e collegati a Internet con la connessione 5G. Questo faciliterà sia l’erogazione di servizi adeguati alle esigenze dei cittadini che la sorveglianza di massa.
Non è ancora stato chiarito se il sistema di sorveglianza collega tutto e controlla tutto.
L’ipotesi è che nei piani del governo ci sia quello di collegare ogni aspetto della vita digitale delle persone alla propria carta d’identità, grazie alle capacità acquisite da anni di analisi di big data ed al gigantesco apparato di telecamere del sistema di sorveglianza cinese.
Per esempio, tutte le carte di credito e debito, i conti correnti, gli account sui social media Cinesi quali WeChat, QQ, Tencent, Alipay, eccetera, gli account per acquistare biglietti ferroviari oppure aerei, il numero di telefono e persino la scansione del viso delle persone, sono collegati alla carta d’identità di ogni singola persona della Cina.
Tuttavia, il sito web ufficiale del governo ha descritto il sistema di credito sociale come “una parte importante del sistema economico di mercato socialista e del sistema di governance sociale”. Un programma di “gestione sociale” che diventa un elemento chiave dell’ideologia comunista per plasmare e controllare la società.
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