Da Guo Jia a Zheng Dan

Da Guo Jia a Zheng Dan - cinesespresso
Nella foto: tempio Taoista con la statua dell’Imperatore Celeste ed alcuni Tài Suì al seguito. Immagine via Pixabay.

Nell’articolo di oggi vedremo quali sono le storie, le imprese, i successi, le sconfitte e le caratteristiche di alcuni generali celesti che non abbiamo ancora visto.

Proseguendo con ordine, questo elenco si estende infatti da Guo Jia a Zheng Dan:

13 Guo Jia Guo Jia, conosciuto con il nome di Generale Bing Zi, nacque a Puyang. Era ambizioso e generoso di carattere, e quando divenne un alto grado delle gerarchie statali dell’impero Cinese, fu nominato magistrato di Linzhou. In quel periodo, tutta la regione era invasa da orde di banditi senza scrupoli e regnava l’instabilità. Guo Jia amministrava la città da solo, senza alcun aiuto da parte dell’impero centrale, e per incentivare i suoi collaboratori, dissipò tutto il suo patrimonio ed i suoi averi, per donarli come ricompensa o incentivo a chiunque aiutasse nel fare la guardia alla città. Un rappresentante dei fuorilegge, allora, andò da Guo Jia a nome del capo dei briganti, intimandogli di arrendersi e lui, per tutta risposta, lo uccise, aprì i cancelli della città, lasciò che i banditi vi entrassero e supervisionò le fasi della battaglia. Nonostante il suo sforzo eroico, Guo Jia venne sconfitto ed ucciso. La corte imperiale onorò e rese omaggio a Guo Jia, pregando per lui ogni anno.
14 Wang Wen

Il Tài Suì nacque durante la dinastia Song a Wu Yuan. Nell’anno 1226 passò l’esame imperiale per diventare mandarino, ed avere accesso alle cariche amministrative più importanti dello stato. Wang Wen era di corporatura robusta, muscoloso e molto forte. Era un uomo di grande saggezza e sapeva formulare buone strategie. Considerando che in quel periodo il brigantaggio era una piaga molto diffusa, a Wang Wen fu affidato il compito di formulare strategie militari per bloccare l’avanzata dei briganti e per cacciarli il più lontano possibile dai territori imperiali, riprendendo in mano il controllo di aree cadute sotto l’influenza dei banditi. Il generale procedette quindi con l’arrestare e decapitare centinaia e centinaia di banditi ed i loro leader, istruendo i suoi uomini a seguire le loro tracce e poi a sabotare le loro riserve di cibo. In questo modo, diverse aree vennero stabilizzate e le minacce rappresentate da questi fuorilegge vennero definitivamente eliminate. La corte imperiale, per celebrare e riconoscere i grandi meriti e le vittorie sul campo di Wang Wen decise quindi di nominarlo Generale Grande Stratega.

15 Lu Xian Lu Xian nacque durante la dinastia Mig a Xi Da Tong. All’inizio della dinastia Ming gli antenati del Tài Suì si erano spontaneamente sottomessi all’imperatore Ming, ricevendo in cambio incarichi amministrativi di spessore. Sul finire dell’era di Zheng Tong (1436-1449), Lu Xian successe al padre nella posizione di Gran Conestabile dell’esercito. Nel quarto anno del regno dell’imperatore Cheng Hua (1468) Lu Xian guidò l’esercito in battaglia contro i briganti e fu promosso grazie ai suoi successi. Nel 1481 divenne vicecomandante. Come ufficiale di alto grado, Lu Xian non esitava mai a mostrare la sua intelligenza e la sua audacia. Quando si trovava davanti ai nemici, non esitava a caricare andando loro contro, anche se lance e frecce dei soldati avversari lo mettevano in serio pericolo. Sebbene fosse stato ferito molte volte, non c’era nulla che poteva scalfire il suo coraggio. Lu Xian morì nel 1502 ed anche dopo la sua morte, gli vennero conferiti grandi onori.
16 Long Zhong Il generale celeste Long Zhong nacque durante la dinastia Song a Yong Xin, e fu un grande letterato, amante della lettura e della scrittura. Quando il generale celeste Chen Cai (il secondo generale celeste in ordine cronologico, la cui vita e le cui imprese sono riportate in questo articolo) era un generale di Jiu Jiang, lo assunse con lauti compensi, per via della profonda ammirazione che nutriva nei confronti di Long Zhong. Long Zhong propose la costruzione di una nuova cinta muraria per garantire una maggiore sicurezza alla popolazione della città. Quando un ufficiale della capitale si rivolse a Long Zhong per il monitoraggio del pagamento delle tasse su riso e vino, Long Zhong stilò una legge con linee di condotta chiare e precise per regolare le tasse. Quando questa venne sottoposta all’imperatore, Long Zhong ricevette una promozione ed ulteriori incarichi. Long Zhong ottemperò anche il compito di compilare un testo composto da duecento pergamene sull’argomento: ulteriori interpretazioni sugli studi reali della dinastia Song, ricevendo un’altra promozione per il suo lavoro. Morì nella capitale e sulla sua tomba venne scritto che egli fu uomo di grande lealtà e diligenza.
17 Dong De Dong De nacque durante la dinastia Song a Le’an, nella provincia del Jiangxi. Sin da bambino era molto acuto ed intelligente e si mise ben presto a studiare i testi confuciani approfonditamente. Era così diligente che spesso non si accorgeva nemmeno della sua stessa stanchezza. Le sue qualità erano la fermezza, la gentilezza e la sincerità nei rapporti interpersonali. Veniva considerato un uomo di poche parole e non troppo divertente. Quando crebbe, tentò tre volte di passare l’esame per diventare mandarino, ma senza successo. Si mise quindi a studiare di più, ripetendo a sé stesso che era superficiale da parte sua pensare solo a raggiungere posizioni ministeriali, senza le
quali ha sempre moltissime altre possibilità per rendere omaggio e gloria alla sua famiglia.
Sebbene non fosse facoltosa, la famiglia di Dong De era sempre molto coinvolta in azioni di beneficenza ed era sempre pronta a condividere con poveri e bisognosi.
Dong De studiò filosofia con un grande filosofo della dinastia Song (1139-1193).
Meditò e studiò coscientemente e divenne più abile nella scrittura. Le sue poesie avevano tutte uno stile unico ed inconfondibile, chiaramente attribuibili a lui.
18 Zheng Dan Zheng Dan nacque durante la dinastia Ming a She, nella regione dello Anhui.
Nel 1523 Zheng Dan divenne mandarino e gli fu assegnato un ruolo presso la corte imperiale.
Egli era amante della scrittura di poesie ed aveva una buona reputazione come poeta.
Una delle sue poesie più famose descriveva con un tocco elegante le nuvole ed una sottile nebbia gialla che si addensavano serpeggiando sinuosamente lungo una stretta strada ai cui lati cresceva rigogliosa erbetta fragrante, in un piccolo villaggio disabitato. Giovani piante di bambù si flettevano leggermente verso i sentieri che fiancheggiavano, pullulando di vita e dando rifugio ad uccelli selvatici volati lì dalla città vicina.
Questa poesia di Zheng Dan, che lo rese molto famoso ed apprezzato, era piena di sostanza solida e con un forte tocco naturalistico.
Era opinione diffusa che Zheng Dan provenisse da una famiglia che gli aveva impartito una buona educazione, insegnandoli disciplina, moralità, onestà e diligenza nel portare avanti i propri incarichi, e che fosse un uomo degno di grande stima. Tutte queste qualità sono riflesse nelle sue poesie.

Queste sono le storie dei generali celesti che vanno da Guo Jia a Zheng Dan, di nuovo ritroviamo valori confuciani espressi al massimo delle loro potenzialità, con generali e capi militari fedeli all’imperatore, ma anche, per la prima volta, mandarini letterati dediti a scrittura di prosa e poesia, più attenti all’animo umano e dediti all’introspezione ed alla contemplazione, soprattutto del mondo naturale.

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Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.