da Zhang Ci a Xie Tai

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Nella foto: Un primo piano della statua rappresentante il Generale Celeste Xie Tai , conservata in un tempo Taoista di Suzhou, foto di cinesespresso.com

Queste sono le storie dei sei assistenti dell’imperatore di Giada successivi a quelli del precedente articolo: da Zhang Ci a Xie Tai. Anche per loro vige la stessa regola: restano in carica un solo anno, fanno a turno in maniera progressiva così come sono elencati qui sotto, ad ognuno di loro corrisponde un animale dei segni zodiacali Cinesi ed un elemento del Wu Xing.

31 Zhang Ci

Il Tài Suì Zhang Ci nacque durante la dinastia Ming nel distretto di Jing, nella regione dello An’hui.
In gioventù, Zhang Ci studiò i testi confuciani molto approfonditamente, era molto bravo nello scrivere saggi, talentuoso nel formulare strategie e sviluppò ben presto una visione
del tutto personale dei testi confuciani. Zhang Ci era una persona retta, con spiccate capacità di leadership, si poneva sempre come esempio e rifuggeva impeto e brutalità.
Zhang Ci venne assegnato all’area di Fu Ning, nello stato del Fujiang, come docente.
Una volta arrivato a Fu Ning, consigliò ai contadini di essere più delicati nel coltivare la terra, per poter ottenere un migliore raccolto. In quel periodo c’era un allarme banditi in corso, per questo motivo le porte della città vennero chiuse, lasciando fuori dalle mura e quindi non garantendo protezione a migliaia di contadini.
Sebbene fosse stato fermato, Zhang Ci insistette per aprire nuovamente le porte della città e far entrare quanti più civili possibile, salvando moltissime vite.
Zhang Ci morì mentre era in servizio, al suo funerale giunsero persone da villaggi sia vicini che lontani in segno di rispetto.

32 Yang Xian

Il generale celeste Yang Xian nacque durante la dinastia Song nella città di Zi Qi, nella regione dello Shangdong.
Quando era giovane, Yang Xian sviluppò un acceso interesse per gli studi teologici e vedeva fama e stato sociale come simboli superficiali del mondo materiale. Condusse una vita da eremita ed amava viaggiare vagando per le montagne. Yang Xian era in grado di famigliarizzare con animali selvatici quali tigri e leopardi, e trascorreva del tempo a giocare con loro, come se fossero uccellini o gattini.
Quando Yang Xian arrivò nello stato di Ying Zhou, nella regione dello Hebei, un uomo dal nome di Zhu Si Hu gli chiese di rimanere a casa sua per qualche tempo, perché suo grandissimo ammiratore. Yang Xian rimase quindi presso di lui per qualche anno.
Yang Xian possedeva una stupefacente abilità: quella di riuscire a prevedere il futuro accuratamente, con poche, efficaci parole. Un giorno, dopo aver bevuto un bicchiere di vino, Yang Xian disse che era prossimo a lasciare questo mondo, ed infatti morì poco dopo, senza patire alcun dolore o soffrire di alcuna malattia.
Quando Zhu Si Hu seppe della notizia, si recò sul luogo di sepoltura di Yang Xian, ma quando arrivò alla sua tomba la trovò vuota. Decise allora di costruire un monumento vicino alla tomba a perenne memoria.

33 Guan Zhong

La breve storia del gran generale Guan Zhong narra che egli nacque durante il periodo delle primavere e degli autunni (per informazioni sul periodo storico, puoi leggere questo articolo sul blog), nello stato di Qi. Guan Zhong era di estrazione sociale umile, ma aveva un buon amico, Pao Shu Ya, che lo teneva sempre in gran conto.
Guang Zhong venne rimosso per ben due volte dagli incarichi che gli furono affidati, ma Pao non aveva il minimo dubbio che l’amico fosse un uomo di grandissimo valore.
Guan Zhong scappò via dal campo di battaglia per ben due volte, e Pao non lo considerò mai un debole, Guan Zhong fu incarcerato due volte, ma sebbene avesse dovuto subire l’umiliazione della prigione, Pao non si vergognò mai di essere suo amico. Grazie a forti pressioni e raccomandazioni, Pao riuscì a convincere il sovrano dello stato di Qi a nominare Guan Zhong primo ministro dello stato.
Guan Zhong studiò quindi la situazione geografica dello stato di Qi e si convinse ben presto del fatto che, per permettere ai sudditi di condurre una vita serena e pacifica, il personale amministrativo doveva sempre migliorarsi. Stilò quindi una serie di regole amministrative applicandole alle diverse condizioni sociali del popolo, enfatizzando la strettissima collaborazione e coordinazione che doveva esserci tra esercito ed amministrazione. Raggruppò le terre in categorie e riscosse le tasse a seconda delle possibilità produttive del territorio. Accumulò ricchezza per le casse dello stato e rinforzò le milizie, migliorò, infine,
le condizioni di vita di tuttta quanta la popolazione. Si occupò anche di politica estera, impegnandosi nella gestione delle relazioni diplomatiche con gli stati vicini, mostrando segni di rispetto nei confronti dei governanti degli stati confinanti
e chiedendo un impegno comune da parte di tutti gli stati confinanti contro eventuali terzi invasori. Riuscì a riunirsi con tutti i primi ministri dei regni vicini, diventando il più popolare
primo ministro tra tutti, e rinforzando ulteriormente la posizione dello stato di Qi.
Guan Zhong morì nel 645 a.C. ma lo stato di Qi continuò ad applicare i principi da lui stabiliti durante il suo mandato anche dopo la sua morte.
Come risultato, l’eredità di Guan Zhong fu quella di rendere il regno di Qi prospero per altre 10 generazioni.
Molto tempo dopo furono pubblicate postume le linee guida di Guan Zhong su come disciplinare sé stessi ed amministrare uno stato.

34 Tang Jie Il gran generale Tang Jie nacque durante la dinastia Tang ad An’Xiang, nello Hubei.
In gioventù, Tang Jie iniziò a praticare le arti marziali, ed era anche molto forte. Dopo aver passato l’esame imperiale per diventare mandarino, gli furono affidati incarichi di natura militare.
In quel periodo, le aree meridionali dell’impero erano affette dalla piaga del banditaggio, per questo a Tang Jie venne dato l’ordine di recarsi a Sud e ristabilire l’ordine nell’area.
Tang Jie riuscì, nella sua campagna militare, a decapitare 58 banditi, tra cui il loro leader, e questo gli portò grandi onori e meriti.
La corte imperiale lo premiò con un abito e dell’argento, e fu applaudito per i suoi meriti e virtù.
35 Jiang Wu

La storia del Tài Suì Jiang Wu è questa: egli nacque durante la dinastia Ming a Bao De, nella regione dello Shangdong. Jiang Wu passò l’esame imperiale e diventò un mandarino specializzato in affari militari e nel 1622 gli venne assegnato il ruolo di ufficiale della Corte Imperiale. Durante i primi anni del regno dell’imperatore Chong Zhen (1628-1643) fu promosso e messo alla costruzione della città di Xing Shan. Successivamente, venne trasferito a Tong Zhou, come vicecomandante in capo dell’esercito, con l’incarico di sorvegliare e proteggere le tombe reali. Nel 1642 Jiang Wu seguì il comandante in capo dell’esercito, Yang Wen Yue, per prestare soccorso all’esercito di guardia ai confini. Dopo che la maggior parte delle altre guarnigioni dell’esercito lasciarono il campo di battaglia, Jiang Wu rimase con i soldati superstiti e combatté vigorosamente contro i nemici, uccidendone a centinaia. Una volta completamente esausto, egli fu ucciso nel pieno della battaglia e ricevette grandissimi onori dopo la sua morte.

36 Xie Tai Il Tài Suì Xie Tai nacque durante la dinastia Ming a Lin Jin, nella provincia dello Shanxi. Xie Tai una volta trovò dell’argento che qualcuno aveva perduto, avvolse allora questo argento con i suoi stessi vestiti e rimase ad aspettare al lato della strada, aspettando che il proprietario venisse a reclamarlo. Quel giorno nessuno si presentò, per cui Xie Tai tornò a casa e nascose l’argento in una trave del soffitto. Il giorno dopo, aspettò di nuovo sul ciglio della strada. Alla fine, vide un uomo a cavallo, che si diresse verso di lui urlando in preda alla disperazione di aver perso qualcosa di molto importante. Xie Tai lo invitò a casa sua e gli offrì da mangiare. Dopo aver verificato la situazione, gli restituì l’argento. Il proprietario fu sopraffatto dall’emozione e si mise a piangere. Egli raccontò di essere in missione ufficiale per il suo maestro e ringraziò Xie Tai per avergli restituito l’argento perduto, salvandogli la vita. In cambio del grande favore ricevuto, l’uomo si offrì di donargli metà dell’argento, ma Xie Tai rifiutò categoricamente, allora il proprietario dell’argento si offrì di glorificare il suo gesto notificandolo alle autorità, ma anche in questo caso Xie Tai declinò l’offerta. I discendenti di Xie Tai ebbero tutti successo nel superare l’esame di stato per diventare membri dell’accademia imperiale.

Queste sono le storie dei generali celesti che vanno da Zhang Ci a Xie Tai, vedremo nel prossimo articolo i successivi sei Tài Suì. 

Vuoi vedere l’elenco di tutti i Tài Suì per trovare il tuo? Vai a questo articolo.

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Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.