Dopo Occupy Hong Kong

Cosa è successo dopo un autunno di protesta.

L'isola di Hong Kong vista da Kowloon su cinesespresso
L’isola di Hong Kong vista dalla penisola di Kowloon.

È scoppiata, pochi mesi fa una forte protesta ad Hong Kong, e milioni di persone si sono riversate nelle strade per protestare contro il governo Cinese e la stretta alla libertà di parola e di stampa imposta dalla Cina sulla ben più libera Hong Kong. Da questo è nata la campagna di disobbedienza civile “Occupy Central”, oppure “Occupy Hong Kong”, i media ne hanno parlato per giorni e giorni, tutto il mondo si è concentrato su quello che stava succedendo. Ma cosa è successo, una volta che le “luci della ribalta” offerte dai mass media mondiali si sono spente? Ciò che viene dopo Occupy Hong Kong è ancora tutto da costruire.

Il movimento è stato avviato da Benny Tai Yiu-ting, un professore associato di Legge all’Università di Hong Kong nel Gennaio 2013.

Occupy Central è un movimento di disobbedienza civile che ha avuto inizio ad Hong Kong il 28 Settembre 2014 ed ha attratto a sé migliaia di dimostranti, che hanno bloccato le strade e paralizzato il distretto finanziario di Hong Kong, per richiedere che i governi di Pechino e di Hong Kong si accordino per implementare il suffragio universale nelle elezioni del Capo di Stato della città di Hong Kong nel 2017 ed anche per le elezioni del Concilio Legislativo del 2020, che i protestanti vorrebbero organizzate secondo gli standard internazionali mentre il governo Cinese ha elaborato delle riforme molto più restrittive di quelle attuali per riformare il sistema elettorale di Hong Kong e far passare la “validazione” di ogni candidato tramite un comitato del Partito Comunista prima di presentarsi all’elettorato di Hong Kong.

Ed ora? Dopo che le luci della ribalta dei mass media mondiali si sono spostate, cosa ne è rimasto di “Occupy Hong Kong” e quella protesta genuina che ha portato in strada migliaia di persone?

La polizia ha sgombrato le strade a Dicembre 2014, e, sebbene la maggior parte degli oppositori fossero studenti pacifici e disarmati, ha utilizzato diverse tattiche di dissuasione, tra cui gas lacrimogeni, azioni violente ed attacchi ai manifestanti. Nonostante questo, i contestatori sono riusciti a tenere occupate importanti aree-chiave di Hong Kong per più di due mesi.

La protesta si è, sfortunatamente, conclusa con un nulla di fatto: La Commissione per la Sicurezza Nazionale del Partito Comunista Cinese, riunitasi la prima settimana di Ottobre 2014, ha decretato, per voce del Segretario Generale Xi Jinping, che nessuna concessione verrà fatta ai manifestanti dal governo centrale. Tuttavia, i cittadini di Hong Kong, soprattutto i giovani studenti, una fascia della popolazione fino ad ora apolitica e disinteressata alle questioni civili, hanno dimostrato al mondo il loro grande coraggio e desiderio di giustizia, lottando per mantenere i propri diritti.

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Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.