Come ti sentiresti se sapessi che tutto ciò che fai, le esperienze che vivi ed i tuoi comportamenti sono monitorati e valutati da chi ti governa? E che poi attribuisce loro un punteggio in base al quale avrai accesso o meno a determinati servizi? In questo, nel precedente post (qui) ed in quelli che lo hanno anticipato, troverai un dossier interamente dedicato all’argomento: la creazione e l’implementazione di un sistema di credito sociale in Cina, quali sono i suoi elementi controversi e come il credito può facilmente trasformarsi in discredito sociale.
Gli elementi controversi del credito sociale: il discredito pubblico
Ci sono alcuni elementi del sistema cinese di valutazione tramite credito sociale che sono particolarmente controversi. Il governo, infatti, prevedendoli, prevarica palesemente quello che è il diritto alla privacy dei cittadini, gettando il discredito del pubblico su di loro.
Per esempio, un tribunale dell’Hebei ha rilasciato un’app che mostra una “mappa dei debitori fannulloni” che si trovano nel raggio di 500 metri dall’utilizzatore dell’app. Lo stesso tribunale incoraggia inoltre gli utenti a segnalare chi tra questi “debitori fannulloni” sia secondo loro in grado di ripagare i propri debiti.
Lo scopo dichiarato di questa app è quello di creare “un ambiente sociale in cui tutti conoscono la legge, comprendono la legge e si attengono alla legge”, secondo una traduzione della CNBC della descrizione cinese online dell’applicazione.
Esposizione pubblica delle persone screditate
Per far rispettare le leggi il governo sta condividendo le proprie liste nere con piattaforme tecnologiche e sta chiedendo ai social media un aiuto per organizzare iniziative per umiliare pubblicamente chi ha poco credito sociale.
Le foto segnaletiche di individui inseriti nella lista nera possono essere visualizzate su grandi schermi LED posti sugli edifici del centro città, online, su autobus o mostrate prima dei film nelle sale cinematografiche. Alcune informazioni personali delle persone inserite nella lista nera sono deliberatamente rese accessibili al pubblico.
Altro elemento controverso in tema di discredito pubblico è la collaborazione del governo con China Mobile, China Unicom e China Telecom.
Queste compagnie telefoniche attivano automaticamente ed unilateralmente, a prescindere dalla volontà dell’utente, una suoneria del cellulare della persona con scarso credito sociale che ripete la parola 老赖 “lăolài”. Questo termine si può tradurre grosso modo come “canaglia”, “furfante” o “mascalzone”. Si tratta di un termine piuttosto offensivo, considerando che viene utilizzato in uno stato totalitario, nel quale tutta la popolazione è tenuta a seguire in ogni ambito della propria vita quanto dettato dal PCC.
Tutte le funzionalità e le iniziative sopra elencate non sono ancora diffuse in maniera capillare su tutto il territorio cinese, ma sollevano ad ogni modo problemi di privacy. Il problema è grave soprattutto se le persone vengono aggiunte erroneamente a una lista nera e tali informazioni vengono pubblicamente condivise.
Perché il sistema di controllo sociale è ricco di elementi controversi
Anche se offre sicurezza e protezione a molti cinesi, è chiaro che il sistema può essere rapidamente utilizzato come strumento di controllo. Inoltre, lo stato si trova nella posizione di poter esercitare un’influenza non di poco conto sui comportamenti della popolazione per il proprio vantaggio, contro oppositori e nemici del regime.
Il credito sociale può di fatto essere utilizzato nel reprimere minoranze scomode e dissidenti politici.
In merito a questa scottante questione, le fonti che ho trovato sono discordanti.
Alcune, più filoamericane, dichiarano che Pechino ha già attuato delle politiche di premiazione di cittadini che denunciano ed aiutano le autorità a far rispettare le restrizioni delle pratiche religiose in alcuni territori quali Tibet e Xinjiang.
Altre fonti affermano che questo è solo un ipotetico rischio che si potrebbe correre qualora il sistema del credito sociale prendesse una deriva autoritaria e dispotica.
In ogni caso, il sistema di credito sociale cinese ha tutto il potenziale per trasformarsi in un potente strumento di elaborazione dati, che non solo eviterà attività illegali, ma aiuterà anche a regolare il mercato ed innegabilmente a raggiungere gli obiettivi politici nell’agenda dei governanti.
Ti è piaciuto questo articolo di cinesespresso.it? Per favore, clicca su “Mi piace”, e condividilo!