Cronologia della crisi del settore immobiliare
Nella prima metà del 2021, secondo quanto riportato da Nikkei Asia, la metà delle inadempienze delle obbligazioni in Cina riguardava compagnie del settore immobiliare, in grossa crisi a causa delle riforme governative.
I prestiti erogati da banche cinesi e non rimborsati da parte di società immobiliari sono cresciuti del 30%, raggiungendo i 97 miliardi di yuan (12,8 miliardi di euro). Le banche, così, hanno rafforzato i loro controlli sui prestiti e non concedono facilmente denaro ad aziende del comparto. Gli istituti finanziari, poi, si rivolgono sempre più spesso ai tribunali per dirimere le controversie con le aziende del settore immobiliare.
Nel mese di luglio 2021, un tribunale cinese ha ordinato il congelamento di un deposito bancario di 132 milioni di yuan detenuto da Evergrande. Il tribunale ha deciso di soddisfare la richiesta della China Guangfa Bank Co Ltd. Evergrande ha affermato poi che il timore della banca di non essere rimborsata è infondato, perché il prestito non è dovuto fino a marzo 2022.
Cronologia della crisi finanziaria di Evergrande
Nel frattempo, i media nazionali cinesi riferiscono che i lavori di costruzione di due progetti, gestiti da Evergrande, in fase di realizzazione nella città di Kunming (nella regione dello Yunnan, sud-ovest della Cina) sono bloccati. Uno dei due progetti è fermo a causa dei mancati pagamenti della società ai fornitori. L’altro, nonostante i rallentamenti, avrebbe dovuto essere pronto per ottobre 2021, ma ancora non ci sono informazioni circa la sua conclusione.
Vista la situazione, alcune banche di Hong Kong si sono rifiutate di concedere nuovi prestiti agli acquirenti di due dei progetti residenziali incompiuti di Evergrande.
Nel frattempo, altre scelte strategiche di Evergrande impattano negativamente sull’andamento societario, quale, per esempio, la scelta della società di scartare una proposta di dividendo speciale per gli azionisti. Le società di rating, in risposta, declassano ulteriormente la valutazione dei titoli di debito (le obbligazioni) emessi dalla società.
Nell’agosto del 2021 fonti legali affermano che le cause contro Evergrande in tutto il paese saranno gestite centralmente dalla Corte Intermedia del Popolo di Guangzhou.
Crisi di liquidità e mancato pagamento di settembre
A riprova di una situazione difficile, è la compagnia stessa ad annunciare dati semestrali pessimi, denunciando una “tremenda pressione” sulla liquidità e avverte che si esporrà concretamente al rischio di fallimento se non riesce a riprendere la costruzione di immobili, a cedere più attività e a rinnovare i prestiti, poiché registra un calo dell’utile netto del 29% su base annua.
A settembre 2021 Evergrande non riesce a rimborsare le cedole per gli interessi sui prestiti ricevuti.
La scadenza per il pagamento degli interessi di 83,5 milioni di dollari su una delle sue obbligazioni era prevista per giovedì 23 settembre 2021, ma Evergrande Group ha mancato la scadenza per il pagamento degli interessi, rischiando il default.
La società ha richiesto l’estensione dei pagamenti degli interessi sui prestiti fiduciari ai creditori, ottenendo una proroga di 30 giorni, per poter lavorare alla raccolta di liquidità. In mancanza del pagamento alla scadenza della proroga, la società verrà dichiarata fallita.
Evergrande deve denaro a più di 128 banche e 121 istituzioni non bancarie tra cui fornitori e investitori stranieri.
In caso di default, i 305 miliardi di dollari di debiti del gruppo potrebbero avere gravi ripercussioni sul sistema finanziario cinese. Le stesse istituzioni cinesi dichiarano che l’insolvenza della società potrebbe alimentare rischi più ampi nel sistema finanziario del paese, se non verrà gestita.
Il salvataggio dell’ultimo secondo
Il 23 ottobre 2021, alla scadenza dei 30 giorni dal mancato pagamento, l’azienda, rischiando verosimilmente il fallimento, riesce comunque a far fronte ai propri impegni. Infatti, il 23 ottobre, data ultima per il pagamento in extremis delle cedole delle obbligazioni emesse in dollari, Evergrande, riesce a pagare le cedole delle sue obbligazioni, salvandosi, per il momento, dalla minaccia del fallimento. Fino alla prossima puntata. Le autorità cinesi, infatti, non sono orientate verso un allentamento delle regolamentazioni del mercato immobiliare, per cui, la cronologia della crisi per ora si interrompe qui, ma quasi sicuramente continuerà.
Ti è piaciuto questo articolo di cinesespresso.it? Per favore, clicca su “Mi piace”, e condividilo!