Fallimento della Rivoluzione Culturale

Un Libretto propagandistico della Rivoluzione Culturale, sotto all'immagine di Mao, Marx e Lenin campeggia la scritta "Lunga vita al Marxismo! Lunga vita al Leninismo! Lunga vita alle teorie di Mao Zedong!"
Un Libretto propagandistico della Rivoluzione Culturale, sotto all’immagine di Mao, Marx e Lenin campeggia la scritta “Lunga vita al Marxismo! Lunga vita al Leninismo! Lunga vita alle teorie di Mao Zedong!” di Kurt Groesch via Flicrk con Licenza Creative Commons

Una volta concluso il ciclo della Rivoluzione Culturale, fu possibile per il paese recuperare un minimo di stabilità politica. Zhou Enlai, che supportò Mao da dietro le quinte, prese in mano le redini del potere riportando ordine in una Cina in piena crisi.
Zhou iniziò con il restaurare i rapporti diplomatici e gli accordi commerciali con il resto del mondo per risanare il Fallimento della Rivoluzione Culturale e nel 1970 la Cina fu ammessa alle Nazioni Unite, ristabilendo così relazioni diplomatiche formali con gli Stati Uniti a partire dal 1979.
Nel 1973 Deng Xiaoping, dipinto come “Capitalista Nr. 2” durante la Rivoluzione Culturale ritornò al potere come Vice-Presidente di Stato, tuttavia la situazione politica di Pechino rimase divisa e fratturata. Da una parte c’erano Zhou, Deng ed una fazione di “moderati” o “pragmatici”, mentre dall’altro lato c’erano i “radicali” o “Maoisti”, guidati da Jiang Qing, moglie di Mao Zedong.
Mentre la salute di Zhou andava via via peggiorando, i radicali, Maoisti di estrema sinistra, capeggiati da Jiang Qing, stavano acquisendo nuovamente il potere. Durante questo periodo, Mao restava in disparte, era infatti malato da diverso tempo, gli era stato diagnosticato il morbo di Lou Gehrig, una malattia degenerativa estremamente rara che ne provocò la morte nel Settembre 1976.
Il primo ministro Zhou Enlai morì nel Gennaio del 1976, ed in Aprile una commemorazione riunita in piazza Tian’an men si trasformò ben presto in una protesta che fu violentemente soppressa.
Deng Xiaoping cadde quindi sotto gli attacchi della Signora Mao e sparì dalla scena pubblica e gli successe per Hua Guofeng.
Il pupillo di Mao venne quindi nominato premier.
Mentre la Banda dei Quattro annunciò l’opposizione a Hua, questi li fece arrestare e nel frattempo grandi feste si organizzarono in tutta la Cina.
Quando i membri della Banda dei Quattro furono processati, nel 1980, fu loro addossata tutta la colpa per lo scoppio della Rivoluzione Culturale e le sue conseguenze.
La sentenza decretante la pena di morte per Jiang Qing fu commutata in ergastolo e lei visse i suoi giorni agli arresti domiciliari fino al 1991, anno in cui si suicidò impiccandosi.

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Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.