Geopolitica: Cina – Africa

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World Economic Forum on Africa 2011 cinesespresso
CAPE TOWN, SUD AFRICA, 06 Maggio 2011 – Il comitato durante l’incontro “Il Futuro delle relazioni tra Cina ed Africa” Sessioni di relatori tenute al World Economic Forum sull’Africa 2011. Foto di WEF via Flickr con licenza CC BY-NC-SA 2.0

Per quanto riguarda i rapporti economici e commerciali con l’Africa, al presente la Cina ha confinato Stati Uniti e Gran Bretagna al terzo e quarto posto e sta minacciando il primato francese. La presenza cinese in questo continente si basa in prevalenza su motivi di carattere economico: Pechino sta realizzando in Africa il suo futuro da superpotenza.

Per chiarire il concetto, questi sono i prodotti che la Cina ottiene dal continente africano: petrolio da Sudan, Angola, Nigeria; cotone da Benin, Togo, Mali, Camerun e Burkina Faso; legname dalla Guinea Equatoriale; cobalto dalla Repubblica Democratica del Congo; platino, oro e diamanti da Zimbawe e Sudafrica. Il continente Africano, già partire dalla seconda metà del 1990, riceve come contropartita un flusso continuo di perlopiù dozzinali manufatti cinesi che hanno invaso i mercati. 800 grandi imprese cinesi in un decennio hanno impiantato solide attività in vari stati africani gestendo oltre un migliaio di progetti e grandi investimenti in infrastrutture (dighe, impianti idroelettrici, telecomunicazioni, ecc.).

In ambito politico internazionale, la Cina dichiara che consoliderà la cooperazione con l’Africa all’interno delle Nazioni Unite ed in altri sistemi multilaterali, assicurando sostegno alle richieste reciproche, rinvigorendo la solidarietà e la cooperazione con i paesi africani nell’area internazionale e la ricerca di posizioni comuni sulle principali questioni internazionali e regionali. Una tale copertura politica e diplomatica di così alto livello, a partire dall’Onu, è un elemento che cattura l’interesse di tanti governi africani che, in diversi casi, hanno parecchio da nascondere. La vivacità di questa relazione Cina – Africa, trae la propria forza dall’affrancamento da considerazioni morali, ambientali e antibelliche ed è inoltre l’esito della politica poco incisiva e piatta di UE e USA nei confronti del continente africano.

Sulla stessa lunghezza d’onda è il “China-Africa Research Center”, un think-tank lanciato a Pechino nell’Agosto 2010 dal Ministero del Commercio con l’intento di arricchire le relazioni commerciali con l’Africa focalizzandosi sul medio-lungo periodo, l’intento è quello di fornire delle potenziali linee guida per le future relazioni politiche Sino-Africane, tentando di sviluppare gli scambi commerciali e dare supporto agli imprenditori Cinesi operanti in Africa fornendo servizi di consulenza. In aggiunta, l’unità utilizzerà le risorse del Ministero e discuterà e delibererà su questioni economiche chiave riguardanti il continente Africano.

Questo centro di ricerca ha lo scopo di superare la mancanza di conoscenza degli Stati Africani da parte dei Cinesi perché, anche se gli FDIs Africani stanno rapidamente crescendo in settori come quello manifatturiero, minerario, finanziario ed agricolo, troppi pochi Cinesi hanno sviluppato una comprensione dell’Africa e dei suoi stati e raramente posseggono la capacità di pensare strategicamente nel business con le nazioni Africane o avere una visione d’insieme.

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Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.