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Il peso della Cina nel panorama politico mondiale è sempre più rilevante; fin dal 1943 al paese veniva già accreditato un certo spessore, con il riconoscimento del suo status di grande potenza con piena parità di diritti e dignità nel consesso internazionale.
Il primo a dichiarare l’importanza cinese fu il presidente americano Roosevelt e successivamente anche il governo di Mosca, che, in accordo con il governo statunitense, favorì l’entrata della Cina nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU, accanto agli altri quattro “grandi”.
I rapporti del “Paese di Mezzo”con l’Occidente sono molto stretti, essendo la Cina coinvolta in giochi di potere che vedono sempre più frequentemente la preponderanza del paese asiatico sugli Usa.
Gli Stati Uniti sono enormemente indebitati con il governo cinese; hanno quindi bisogno che la Cina, continuando a comprare titoli del Tesoro americano in gran quantità (oltre a quelli che già costituiscono quasi due terzi delle sue riserve in valuta estera) contribuisca a finanziare il deficit americano: Se Pechino vendesse i bond americani che ha acquistato nel tempo, causerebbe un deprezzamento incontrollabile del dollaro, un brusco aumento dei tassi di interesse e quindi una grave recessione dell’economia statunitense.
Anche la Cina, in realtà, ci rimetterebbe, perché l’allineamento della sua moneta al dollaro, mantenuta ad un cambio artificialmente basso da Pechino, ha avvantaggiato la competitività dei suoi prodotti ed alimentato le esportazioni. Per questo motivo quel meccanismo di bilanciamento che si è oggi creato è definibile come “equilibrio del terrore finanziario” ed è basato sulla reciproca dipendenza; questo è in qualche modo equiparabile all’equilibro del sistema bipolare tramite armamenti nucleari creatosi durante la guerra fredda.
In un mondo ed un periodo storico dove il potere delle economie si misura con l’abilità degli Stati di controllare le risorse energetiche, alcune nazioni sono più forti di altre e tra queste vi figura la Cina, che non ha ancora sfruttato tutto il suo potenziale; per questo motivo gli USA ne sono spaventati e l’hanno circondata muovendosi in Afghanistan, stringendo solide relazioni con l’India e facendo focalizzare l’opinione pubblica sul caso del Tibet; mentre la Cina controbatte limitando la libertà di stampa e controllando i mezzi di comunicazione e stringendo alleanze con il Pakistan.
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