Il gigante industriale e le sue contraddizioni

Distretto di Xujiahui, Shanghai
Grattacieli e centri commerciali

Secondo le stime della Banca Mondiale, la Cina è cresciuta dal 1981 al 1997 ad un tasso quattro volte superiore a quello dei paesi OCSE e, come accennato nei precedenti posts, nel  2003 è divenuta il paese con il maggior numero di investimenti diretti dall’estero, tanto da superare gli USA: 53 miliardi di dollari al governo di Pechino contro i 40 destinati a Washington di cui più della metà di questa massa di capitali è finita nell’industria manifatturiera.

Alla base di una così poderosa espansione, che non ha confronti in altre parti del mondo, ci sono i bassi costi della manodopera ed un’estrema flessibilità nell’impiego della forza lavoro.

Il continente asiatico, grazie al trainante successo di questo stato, seguito da India e Giappone, dall’anno 1998 ha realizzato il 37% del PIL mondiale, mentre USA ed Europa rispettivamente il 25% ed il 23%.

Per quel che riguarda gli indicatori economici, è interessante sottolineare nuovamente il tasso di crescita del PIL cinese, il quale è stato in media del 9,9% annuo a partire dal 1979. Negli ultimi anni, il tasso di crescita del PIL cinese è stato: 11,2% nel 2004, 10,4% nel 2005, 11.6% nel 2006, 13% nel 2007 e 9% nel 2008[1]. Il Prodotto Interno Lordo del 2009, nonostante la crisi, è aumentato del 9,1%.[2]

Altri dati utili nel descrivere la velocità della crescita cinese possono essere raccolti analizzando le posizioni raggiunte dal paese nelle classifiche mondiali: la Cina è coniderata, per l’anno 2008, la 3a economia più grande del mondo in termini di PIL e la 2ain termini di PIL in relazione al potere d’acquisto (PPP – Purchasing Power Parity). La Cina è, oltretutto, la prima nazione esportatrice al mondo e la terza importatrice.

Quartieri popolari nel cuore della metropoli di Shanghai - cinesespresso
Quartieri popolari nel cuore della metropoli di Shanghai

È una notizia di Agosto 2010 che la Cina ha sorpassato il Giappone come la seconda più grande economia mondiale dell’anno 2010, dato che il suo PIL per il primo semestre 2010 aveva già superato quello Giapponese, e l’economia Cinese è diventata più grande di quella Giapponese per la fine del 2010 per via dell’enorme differenza tra i tassi di crescita delle due nazioni. (Successo dopo poco ofuscato dai tragici eventi di Fukushima, nella primavera 2011).

La Cina cresce ad un ritmo del 10% all’anno, mentre il Giappone aveva correttamente previsto una crescita compresa tra il 2 ed il 3% per il 201o. Il Giappone ha sempre occupato il secondo posto nelle classifiche mondiali in termini di GDP a partire dal secondo dopoguerra, nel 1968, quando superò la Germania dell’Ovest.

Dalle ceneri della seconda guerra mondiale, questa nazione ascese per diventare un’esportatrice globale ed un centro di potere finanziario, ma gli economisti Cinesi stimano che la Cina potrà contare sulla sua vivace economia ed un possibile apprezzamento dello Yuan, che consolideranno il vantaggio guadagnato dalla nazione durante il primo semestre del 2010, un traguardo psicologico di forte impatto per la Cina.


[1]    Fonte:  World Bank, values for year 2008

[2]    Fonte:  Beech, H. (19th July, 2010). Cousins removed. Time, vol. 176 (3): 40

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Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.