Il raccolto dello Hubei

Un amico mi ha segnalato di recente un interessante articolo pubblicato da Sixth Tone sul frenetico raccolto delle radici di loto che sta avvenendo ora nella regione dello Hubei dopo il lockdown dovuto al COVID-19.

Il raccolto dello Hubei
Radici di loto, oggetto del frenetico raccolto nella regione dello Hubei. Foto di ch1310 da Pixabay

Un raccolto frenetico dopo il lockdown

La pandemia da coronavirus, che ha causato il blocco totale di Wuhan e della regione circostante dello Hubei ha bloccato le attività di raccolta di ortaggi per 76 giorni. I campi sono rimasti incustoditi. Le colture non potevano essere raccolte. I canali di vendita e distribuzione si sono interrotti e le fabbriche di trasformazione sono state chiuse.

Ora, per i produttori e gli agricoltori in questa parte della Cina centrale, il raccolto primaverile è diventato una corsa disperata contro il tempo. Hanno solo poche settimane per completarlo, prima che le colture inizino a marcire nei campi. Ma le perdite sono già devastanti, perché si stima che la pandemia sia costata qualche milione di yuan in perdite.

La mancata raccolta della radice di loto, così come quella di prodotti da altre attività agricole, sarebbe un duro colpo per le comunità rurali della Cina centrale, già gravemente segnate dalla crisi da COVID-19.

I delicati equilibri dell’agricoltura nella provincia dello Hubei

La provincia dell’Hubei è famosa per la qualità delle sue radici di loto, un ingrediente popolare nella cucina cinese, e la regione rappresenta circa un quarto della produzione totale cinese di ortaggi. L’industria agricola vale miliardi di yuan per l’economia locale.

Le entrate agricole, tuttavia, sono destinate a precipitare quest’anno, perché l’enorme quantità di radici di loto immesse nel mercato aumenterà eccessivamente l’offerta, portando sicuramente ad un calo dei prezzi.

Nel frattempo, le aziende agricole locali sono anche a corto di personale.

Nonostante l’allentamento delle politiche di blocco in Cina, i viaggi in Hubei rimangono parzialmente limitati.

I braccianti agricoli, dal canto loro, hanno dovuto fronteggiare la crisi imposta dalla pandemia di Coronavirus senza percepire alcun reddito. Ora, sebbene felici di lavorare, si trovano a dover gestire un pesantissimo carico di lavoro perché il personale per il raccolto dello Hubei è insufficiente.

La minaccia di avere un’opinione pubblica avversa

Gli imprenditori agricoli pianificano di esportare le radici di loto di alta qualità nel sud-est asiatico. Il resto del raccolto si trasformerà in fette di radice di loto, per essere venduto in Cina.

Tuttavia, in molti temono che i compratori nazionali saranno diffidenti nei confronti dei prodotti del raccolto dello Hubei, in quanto la stampa li ha recentemente demonizzati. La provincia dello Hubei è stata sotto i riflettori dalle prime fasi dell’epidemia di COVID-19. Infatti, è stata al centro di molteplici articoli, con titoli come “Non mangiate frutta dello Hubei”, “Il sale prodotto in Hubei porta COVID-19” e “Le persone prenderanno il coronavirus se ricevono spedizioni provenienti da Wuhan?”.

Sebbene le autorità e gli esperti cinesi abbiano ripetutamente assicurato all’opinione pubblica che i prodotti dello Hubei sono sicuri, i consumatori cinesi potrebbero non essere pronti ad accettarlo. 

Ti è piaciuto questo articolo di cinesespresso? Per favore, clicca su “Mi piace”, e condividilo sui social networks!

Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.