La Festa dei Fantasmi

La sala degli antenati di un vecchio edificio in Cina. Foto di 壹飞 邓 da Pixabay

Oggi, 22 agosto 2021, si è celebrata la festività buddista e taoista del Zhongyuan Festival (in cinese mandarino: 中元节), chiamata anche Yúlánpén Festival (in cinese mandarino: 盂兰盆节) o ancora, secondo la tradizione buddista, “Ullambana” in sanscrito. Si tratta della Festa dei Fantasmi.

È una festa tradizionale per molte comunità, soprattutto in Asia, in particolar modo quelle taoista e buddista. La Festa dei Fantasmi cade il quindicesimo giorno del settimo mese del calendario lunare cinese. Viene da molti considerato un momento propizio per celebrare il proprio legame con gli antenati e per l’esercizio della pietà filiale.

Infatti, questa festività deriva dalla leggenda buddista di Maudgalyayana che salva sua madre dal regno dei fantasmi affamati. In quanto tale, la Festa dei Fantasmi rafforza il concetto di “pietà filiale”, una virtù del rispetto per i propri genitori, anziani e antenati.

Come funziona la Festa dei Fantasmi

Il 15° giorno del 7° mese lunare è il giorno in cui le persone in Cina porgono rispetto e onorano i propri genitori e fanno offerte ai propri defunti ed ai propri antenati.

Si ritiene che, se chi è in vita offrirà cibo e da bere ai fantasmi affamati e alle divinità, non solo non scenderà mai nel regno dei fantasmi affamati, ma ne guadagnerà in longevità. Pur essendo sorvegliati da tutti gli spiriti e gli dei, avranno fortuna in ogni loro impresa. (Fonte: dharma.fgs.org.tw)

Oggi è anche il giorno ideale per recitare il Sutra dei Voti del Bodhisattva Ksitigarbha e trasferire i suoi benefici e protezione ai defunti. Si può ovviamente anche pregare per i defunti, purché si faccia con sincerità.

Le offerte vengono fatte per eradicare la fame dei fantasmi dei propri antenati affamati, donando loro cibo e bevande. Inoltre, cosa più importante, vengono eseguite preghiere per liberare questi esseri da tutte le loro sofferenze, attraverso gli insegnamenti del Buddha.

Ascoltando il Dharma, i fantasmi si rifugeranno nel Buddha, riceveranno i suoi precetti e così coltiveranno la Retta Visione, che consentirà loro di astenersi dal compiere azioni negative e dalle loro terrificanti conseguenze. Solo allora l’illuminazione sarà alla loro portata. (Fonte: dharma.fgs.org.tw)

Dunque, la Festa dei Fantasmi è diventata un’occasione per taoisti e buddisti di fare offerte agli antenati.

Queste offerte vengono fatte per aiutare gli spiriti che soffrono la fame nei sei regni, come atto di pietà filiale verso i propri genitori delle sette vite passate e di quella attuale.

Oltre a ciò, si recitano preghiere e si chiede protezione agli antenati avuti nelle proprie vite passate e a quelle di genitori e parenti. In tal modo, è possono alleviare le sofferenze dei loro spiriti.

Origine buddista del festival: il Sutra di Ullambana

La Festa dei Fantasmi, Ullambana in sanscrito, ha origine dall’omonimo Sutra che consiste principalmente in un breve discorso tenuto dal Buddha a uno dei suoi più importanti discepoli, il Venerabile Maudgalyayana.

In questo Sutra, il Buddha istruì il Venerabile Maudgalyayana su come ottenere la liberazione per sua madre, che era rinata nel regno degli inferi, facendo offerte di cibo alla comunità spirituale il quindicesimo giorno del settimo mese lunare.

Il Sutra recita: “Quei discepoli del Buddha che coltivano la condotta filiale dovrebbero, pensiero dopo pensiero, ricordare costantemente i loro genitori presenti quando fanno offerte, così come i genitori delle sette vite passate. Ogni anno, il quindicesimo giorno del settimo mese, dovrebbero, per compassione filiale, ricordare sempre i loro genitori presenti e quelli delle sette vite passate, e per il loro bene da mangiare e da bere alla comunità, ripagando così la gentilezza amorevole dei genitori che hanno allevato e nutrito loro.” Fonte: nantien.org.au

La leggenda di Maudgalyayana

La leggenda narra che Maudgalyayana, uno dei grandi discepoli di Buddha, raggiunse l’arhat e usò il suo potere spirituale per cercare la madre defunta. Egli scoprì attraverso il suo occhio del Dharma che sua madre commise un grave delitto, che aveva influenzato negativamente il suo karma, e come conseguenza si trovava nel regno degli inferi, tra dolore e della sofferenza.

Quando Maudgalyayana seppe che lo spirito della madre era soggetto alla fame e alla miseria, andò negli inferi per alleviare la sua sofferenza. Il discepolo di Buddha, vedendo la madre apparirgli come un fantasma affamato, in preda alla sofferenza, cercò di darle da mangiare, ma il cibo si trasformò in fuoco e carboni ardenti. Allora Maudgalyayana, afflitto, andò dal Buddha per chiedergli un consiglio.

Buddha gli disse che sebbene avesse raggiunto l’arhat, il suo potere personale non era ancora sufficiente per salvare sua madre. Le cattive azioni della donna erano profondamente radicate e lui da solo non sarebbe stato in grado di alleviare la sofferenza del fantasma.

Quindi, avrebbe dovuto fare affidamento sul potere collettivo della comunità.

Sostenere la comunità è un atto molto significativo e meritorio in quanto consente alla stessa di praticare senza ostacoli e coltivare preghiere per gli individui e per i loro antenati. Fonte: nantien.org.au

Il Buddha consigliò a Maudgalyayana di fare offerte alla comunità e di pregare con loro per la liberazione dell’anima di sua madre, oltre che per le anime dei suoi antenati.

Il fascino della Festa dei Fantasmi

Per quanto il meccanismo delle offerte ai defunti, i metodi di contatto con l’aldilà, il legame ininterrotto tra antenati e viventi, tra passato e presente, sia molto affascinante, l’aspetto umano di questa festività lo è altrettanto, se non di più, perché è precisamente quello di coltivare amorevole compassione tra i vivi.

Se vuoi saperne di più di come il popolo Cinese si connette ai propri defunti, ti consiglio di leggere, in questo blog:

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Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.