La Politica del Figlio Unico

I figli unici cinesi: soli e viziati
I figli unici cinesi: soli e viziati

La Cina è l’unica nazione al mondo che ha reso obbligatoria la pianificazione delle nascite, divenuta ora un pilastro dell’identità nazionale; vista la straordinaria forza emergente del paese, è facile supporre un nesso tra la politica del figlio unico e la crescita a due cifre degli ultimi anni.
Da notare che in Cina, che si estende su di un territorio di 9.596.961 km2, risiede più di un sesto della popolazione mondiale.
La crescita demografica durante la seconda metà del ventesimo secolo ha acuito le lotte per il cibo, portando diverse aree, specialmente quelle dell’estremo Ovest (Tibet e Xingjiang), a livelli critici; questa relazione inversa tra trend demografico e risorse disponibili hanno spinto il governo ad agire con decisione. Questa urgenza si è infatti tradotta nella rigida politica di controllo demografico iniziata nel 1978, sotto il governo di Deng Xiaoping, denominata “del figlio unico”, la quale prevedeva vantaggi e sussidi alle famiglie con un solo figlio e sanzioni e pene pecuniarie per coloro che avessero ulteriormente allargato la propria famiglia. Tale drastica politica è stata efficace prevalentemente nelle zone urbane, riducendo in trent’anni la fecondità delle madri cinesi: da 5,7 a 2 figli per donna.1 Tuttavia, nelle zone rurali, si sono perpetrati aborti, abbandoni ed infanticidi di bambine, in quanto una volta adulte sarebbero state considerate solo un peso per la famiglia. A causa del malcontento popolare in continua crescita, nel 1984 il governo è stato quindi costretto a rivedere le proprie posizioni, concedendo ai contadini un secondo figlio se il primo fosse stato femmina o handicappato (il che, secondo la società conservatrice cinese, è equivalente).
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Adesso, per via della politica del figlio unico, le aziende si trovano nella condizione di faticare a trovare giovane forza lavoro, ed in aggiunta, la Repubblica ha poco da offrire per quanto riguarda il sistema di previdenza nazionale.

Ora che il governo sta valutando se allentare la rigidità della politica del figlio unico, sono sempre di più le coppie Cinesi che, autonomamente, decidono di avere nessuno oppure un solo figlio (queste coppie vengono chiamate DINK, acronimo di “Double Income No Kids” ovvero doppio reddito e nessun figlio) e questo perché preferiscono spendere il loro reddito per soddisfare I propri bisogni personali.
È accaduto così che la crescita economica è divenuta la miglior forma di controllo delle nascite, anche meglio delle politiche emanate nel ’78, che hanno visto il governo spingersi fino al punto in cui è arrivato ad invadere l’intimità delle camere da letto di una intera nazione.

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Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.