È scoppiata di recente una singolare moda, tra le signore giovani ed ahimè non più molto giovani, ovvero quella di acquistare in farmacie o erboristerie specializzate una particolare bacca, assunta come se fosse un integratore, perché considerata in grado di garantire la longevità e rallentare l’invecchiamento: sto parlando delle famose bacche di Goji.
Le bacche di Goji (in Cinese 枸杞子 Gouqizi), altrimenti dette anche “bacche dell’eterna giovinezza”, sono un tipico frutto del nord ovest della Cina, che cresce spontaneamente in territorio Tibetano, nel Xingjiang e nel Ningxia, oltre che in Mongolia, famoso ed apprezzato per le sue proprietà antiossidanti, che lo hanno reso richiestissimo in Europa, avendo trovato ampio consumo in ambito cosmetico e farmaceutico.
Anche in Cina le bacche di Goji vengono considerate come estremamente benefiche per tutto l’organismo, si ritiene infatti che possano essere utili per fortificare le ossa, combattere i reumatismi, migliorare la circolazione del sangue ed anche per disinfettare il cavo orale, soprattutto in caso di mal di denti. Le modalità di somministrazione del Goji in Cina sono diverse, la bacca viene prevalentemente utilizzata insieme alle foglie di the per la preparazione di infusi e decotti, oppure viene aggiunta a zuppe o dolcetti.
Un’ultima curiosità di natura botanica: nonostante i Cinesi considerino che questa pianta sia una specie autoctona di nespolo (gouqi vuole infatti dire “nespolo” in Cinese), essa è invece appartenente alla famiglia delle Solanaceae, la quale include anche, tra le altre piante, la patata, il pomodoro, la melanzana, il tabacco, il peperoncino e la Belladonna.
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