Come già accennato nel precedente post, una delle esibizioni più interessanti del Festival dell’Oriente è stata quella del Taijiquan nello stile del Ventaglio, stile originario delle montagne dello Wudang, nella provincia Cinese dello Hubei, sulle rive del Fiume Azzurro, nel suo tratto medio.
Wudang, dove nasce l’arte marziale Taoista
Le Montagne dello Wudang sono il luogo di nascita del grande monaco Taoista e cultore di arti marziali Zhang San Feng, che si rifugiò su queste montagne per meditare ed imparare i metodi Taoisti per raggiungere l’immortalità. Leggenda vuole che il monaco, durante gli anni del suo ritiro spirituale, inventò una disciplina particolare, che denominò Neijiquan, ma che poi si diffuse in tutta la Cina prima ed in tutto il mondo poi con il nome di Taijiquan o Taiji dalle 13 forme. Quest’arte marziale incorpora diversi insegnamenti Taoisti, come il wushu, la filosofia alchimista Taoista e la tecnica del qi gong.
Lo stile di Wudang è morbido e fluido, richiede movimenti naturali e rilassati, come le nuvole e l’acqua corrente. Al praticante è richiesto tanto di essere flessibile all’esterno quanto di mantenere un animo forte e saldo all’interno. Quest’arte è perfettamente integrata con la meditazione ed i principi Taoisti (quali quello dello Yin e Yang e la teoria dei cinque elementi).
Il Taijiquan acquista, con lo stile del ventaglio di Wudang, un particolare fascino e suggestione, perché i movimenti, morbidi ed eleganti, vengono accompagnati da un oggetto apparentemente “inoffensivo” come un ventaglio, che viene utilizzato di solito per danzare o per delle performance, ma che risulta efficace anche come arma, grazie a chiusure ed aperture veloci.
Le arti marziali Cinesi: non soltanto Shaolin
La scuola di arte marziale di Wudang è tanto famosa quanto quella Shaolin in Cina, e si contrappone ad essa per un motivo principale: la filosofia dietro l’arte di Wudang è di origine Taoista, mentre quella Shaolin ha basi Buddhiste. Le proprietà del gong fu di Wudang sono infatti morbide, riflessive ed interiori, estremamente diverse da quelle dure, esteriori ed esplosive dello Shaolin, sia negli allenamenti che nell’uso delle armi.
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