Come riportato in una intervista di Li Gang Liu, Responsabile di Economia Cinese e Mercati Globali, ANZ Group, secondo le stime degli analisti, il numero di cinesi di classe media raggiungerà i 270 milioni (4,5 volte l’intera popolazione Italiana) nei prossimi 15 anni, nonostante la crisi.
Anche se tra 6 e 7 milioni di Cinesi vivono ancora con meno di un dollaro al giorno, in condizioni che ricordano tanto il Medio Evo, l’economia della Cina è cresciuta dell’11.9% nel primo trimestre 2010 ed ha continuato a crescere, seppur più moderatamente per via della crisi, anche durante tutto il 2011.
[banner align=”alignright”]
I consumi aumentano man mano che i redditi aumentano ed è inoltre previsto che la domanda di prodotti Europei sarà in continua crescita per via di questo trend.
Vista la numerosa popolazione di questa Cina emergente, anche se il numero di persone considerate appartenenti alla classe media è basso rispetto al numero totale di abitanti (più di un miliardo e quattrocento milioni in madrepatria, senza contare i Cinesi espatriati) il mercato è estremamente ampio, e sia la Cina che la regione Asiatica più in generale hanno il potenziale per diventare il più grande mercato per le economie Europee ed i prodotti delle loro aziende.
Tuttavia, quello che colpisce maggiormente è che il commercio tra Cina ed il resto del mondo è rimasto un “Asian Business”, infatti i tre maggiori fornitori di questa nazione sono, in ordine di importanza, Giappone, Corea del Sud e Taiwan.
Ti è piaciuto l’articolo? Per favore, clicca su “Mi piace” e condividilo su Facebook, Twitter o qualsiasi altro social network!