Nuovi segmenti di mercato: Le città secondarie

canale di Suzhou la città sull'acqua
Uno dei canali di Suzhou, la città sull’acqua che viene chiamata dai Cinesi “la Venezia d’Oriente”, e che fa parte del gruppo delle città secondarie di crescente importanza, le cosiddette “second-tier cities”

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Con una crescita annua che negli ultimi tre anni è sensibilmente calata, attestandosi al 10,4% nel 2010, 9,3% nel 2011 per arrivare al 7,8% del 2012
(il dato più basso da 13 anni a questa parte), molte aziende Italiane operative nel mercato Cinese si sono focalizzate sulle città più importanti della Cina: Pechino, Shanghai, Hong Kong, Tianjing e Guangzhou (Canton) dove la maggior parte del progresso economico della nazione è concentrato. Queste città sono luogo di residenza per appena il 6% della popolazione urbana Cinese, tuttavia, pesano per il 13% sul Prodotto Interno Lordo, non è quindi una mossa avventata investire in quei luoghi, ciò comporta anche che in queste città sia già sviluppata una competizione intensa ed agguerrita tra multinazionali, dando origine così ad una rapida saturazione del mercato.

La chiave per la conquista del mercato Cinese da parte degli industriali stranieri sta diventando sempre più quindi quella di imporsi in città “secondarie”, ovvero centri urbani che possono contare su un numero di abitanti che oscilla tra i 4,5 ed i 6 milioni di abitanti, nelle quali seppure il reddito pro-capite è più basso rispetto a Pechino e le altre, la popolazione ha raggiunto buone condizioni di vita ed è disposta a spendere, rappresentando quindi un “mass-market” in rapidissima crescita.

Queste città, raggruppate, stanno crescendo ad un ritmo del 15% annuo.

In tutto queste città sono circa 300 e rappresentano pressappoco il 53% della popolazione urbana cinese ed il 64% del suo PIL, ma la maggior parte di loro devono ancora essere “raggiunte” dalle multinazionali italiane e straniere. Tra queste città si annoverano, per esempio, Fuzhou Suzhou, Hangzhou, Hefei, Foshan, Ningbo, Nanjing, ecc… Oltretutto, circa il 60% di queste città si trovano nelle zone ad est della Cina vicino al mare.
L’opportunità che queste città offrono alle aziende italiane e non solo è significativa, il trend che vede queste città in crescita appare sostenibile, grazie al processo di urbanizzazione: i tassi di natalità si abbassano, così come il tasso di povertà, mentre cresce quello dello sviluppo economico.
Non è tutta in discesa però la strada che porta al successo in questo segmento, le aziende straniere se hanno intenzione di vendere, sono costrette a mantenere basso il prezzo della merce, magari anche inferiore al prezzo medio di vendita in altri mercati e ciò inevitabilmente comporta una attenta e calibrata valutazione dei costi, dalla ricerca e sviluppo alla produzione alla commercializzazione.

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Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.