Il padiglione e le opere degli artisti Cinesi presentati alla 56° Biennale di Venezia “All the world’s futures”
In questo periodo pieno di eventi in Italia, è quasi impossibile non lasciarsi prendere dalla curiosità e partire per andare alla scoperta del Padiglione Cinese alla Biennale di Venezia, antica e perstigiosa rassegna d’arte internazionale, è stata una decisione naturale.
Il titolo della Biennale di quest’anno, la cinquantaseiesima nella sua storia, è “All the world’s futures” e si propone di indagare l’inquietudine del nostro tempo ed i cambiamenti radicali avvenuti negli ultimi due secoli, presentando un progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose.
La prima attività intrapresa è stata quindi quella di iniziare la visita alla scoperta del Padiglione Cinese della Biennale di Venezia, ospitato nell’Arsenale.
Il titolo del padiglione Cinese è “Other Future” e qui è possibile vedere i lavori di cinque artisti Cinesi:
- LIU Jiakun,
- LU Yang,
- TAN Dun,
- WEN Hui,
- WU Wenguang.

Liu Jiakun stupisce con un’opera particolare, che intitola “With the Wind 2015 – It’s Your Call” (letteralmente: “Con il vento 2015 – Tocca a te”) posta nel prato tra il padiglione Cinese ed il Giardino delle Vergini, dove ci sono diverse canne da pesca in fibra di vetro piantate nel terreno e rivolte verso l’alto, completamente arcuate ed in tensione, grazie a delle lenze che le tirano verso il basso. Intorno a questo nucleo ci sono moltissimi sgabelli, dei fogliettini di plastica traslucida e dei pennarelli. I visitatori sono invitati a sedersi, riflettere e trascrivere su questi fogliettini di carta traslucidi un proprio pensiero, attaccandolo con un magnete alla base della struttura di canne da pesca, le note verranno conservate, giorno dopo giorno, e poi dalla loro unione verrà estrapolato un testo.

Il volere dell’autore è stato quello di creare un’interazione dinamica tra il pubblico e l’installazione, il piccolo peso dei magneti attaccati alla base della struttura, che conserveranno i pensieri lasciati dai passanti, servono anche da contrappeso all’installazione, garantendo che le canne da pesca restino sempre in tensione, ecco perché il titolo dell’opera: tocca a noi spettatori influenzare la stabilità dell’opera d’arte, è il nostro turno di agire, e così facendo, possiamo comprendere che anche nel quotidiano, un piccolo gesto può influenzare il nostro futuro.
Nel prossimo post continua la descrizione delle opere e degli artisti presenti nel padiglione Cinese della Biennale di Venezia.
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