Il complicato rapporto tra Stati Uniti e Cina

Il delicato e non idilliaco rapporto tra Stati Uniti e Cina. Foto di Priyam Patel da Pixabay
Una simbolica rappresentazione del delicato e non idilliaco rapporto tra Stati Uniti e Cina. Foto di Priyam Patel da Pixabay

Fino a non molto tempo fa, Washington era l’unica superpotenza e numero uno nel dominio geopolitico globale. Ma con il rapido aumento dell’abilità economica e militare della Cina negli ultimi due decenni, Pechino si è rinnovata (Come discusso qui: “Politiche economiche della Cina“) e si è impegnata duramente per essere considerata una forza globale. Dalla fine del XX secolo, il gigante asiatico ha tentato di competere con gli USA su tutti i fronti. Da qui tra origine il complicato rapporto tra Stati Uniti e Cina.

Dispute internazionali

La Cina è attualmente in dispute marittime e terrestri con 17 dei suoi vicini, tra cui Giappone, India, Singapore, Malesia, Indonesia e Corea del Sud. La maggior parte di questi paesi sono alleati strategici della Casa Bianca e questo costituisce il vero nucleo dell’animosità nelle relazioni sino-americane negli ultimi anni. La questione di Taiwan ha solo messo in luce quanto possa diventare precaria la situazione se i conflitti tra le due potenze mondiali restano irrisolti.

Le difficoltà nel rapporto tra Stati Uniti e Cina

Il rapporto tra Stati Uniti e Cina, le due maggiori economie mondiali è significativamente peggiorato dal 2017, con la presidenza di Donald Trump. La vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali statunitensi, poi, è stata ampiamente percepita come un’opportunità per migliorare le relazioni transatlantiche. Le dichiarazioni di Biden durante la campagna presidenziale sono state promettenti al riguardo. Tali aspettative sono state ulteriormente rafforzate dalla selezione dei membri dell’amministrazione di Biden responsabili della politica estera, come il segretario di Stato Antony Blinken, che ha sottolineato l’importanza della costruzione della coalizione nella risoluzione dei problemi internazionali. Tuttavia non è stato così.

Sfida cinese agli USA

La Cina ha stretto accordi commerciali con l’UE e con altri partner storici degli USA, dimostrando ampiamente di avere la capacità di neutralizzare gli sforzi degli Stati Uniti per isolarli, anche tra i loro alleati ed intaccando la convinzione dell’amministrazione americana sui vantaggi di un approccio orientato alla coalizione nei confronti della Cina. Mentre gli USA hanno sempre preferito evitare di apparire teneri con la Cina, l’UE e gli altri alleati, d’altro canto, hanno manifestato la loro disposizione ad adottare un atteggiamento più indulgente nei confronti della Repubblica Popolare Cinese in cambio di concessioni economiche.

Tensioni sempre più aspre

Da allora hanno preso il via scontri su tariffe doganali, proprietà intellettuale, un presunto spionaggio nel Mar Cinese e dei sospetti palloni di sorveglianza originari della Cina abbattuti in territorio americano. Sotto la presidenza di Biden, le dispute si sono concentrate sulla politica industriale: da un lato gli Stati Uniti hanno imposto una stretta sulla vendita di semiconduttori realizzati con tecnologia americana in Cina, impedendo anche ai cittadini statunitensi di lavorare con i produttori di chip cinesi senza un’autorizzazione esplicita.

Prossime possibili manovre

Il prossimo passo potrebbe essere quello di rendere le restrizioni ancora più aggressive, bloccando gli investimenti di aziende americane in intelligenza artificiale, 5G e quantum computing made in China. Ma anche Pechino non è rimasta con le mani in mano, limitando l’accesso ad alcuni metalli rari e ai componenti per i pannelli solari. Infine, non è irrilevante la situazione di Taiwan. Gli alleati dell’America nella regione, in particolare il Giappone e l’Australia, hanno osservato con crescente allarme il potenziamento militare della Cina.

Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.