Accordo sugli investimenti tra Cina ed UE

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La Cina e l’Unione Europea non sono solo concorrenti sul piano internazionale, ma anche importanti partner commerciali e soprattutto rivali sul piano geopolitico. Le due potenze hanno di recente raggiunto un accordo fondamentale per la collaborazione tra imprese Europee e Cinesi, il CAI, Comprehensive Agreement on Investments, traducibile come “accordo globale sugli investimenti”.

I rapporti tra Cina ed UE dal 2003 ad oggi

A partire dall’ingresso della Cina nel WTO (leggi qui per saperne di più), l’UE e la Cina hanno avviato una partnership strategica globale su diversi fronti, a partire dal 2003, quando non solo le due parti, ma anche il mondo in generale era molto diverso da ciò che è ora. Naturalmente, da allora, entrambe le parti hanno aggiornato e riformulato regolarmente i loro approcci strategici. Tuttavia, il ritmo e la portata del cambiamento – soprattutto in Cina ma anche nell’UE e, più recentemente, a livello globale – richiedono che le relazioni a livello strategico siano costantemente analizzate e discusse per ottimizzare la comprensione reciproca, evitare assunzioni errate e creare fiducia reciproca.

I progressi della Cina

Dal 2003, i progressi senza precedenti della Cina e la presenza globale drammaticamente aumentata sono stati abbondantemente chiari e sono visti come motivi di orgoglio a livello nazionale. La Cina è stata capace di far uscire da una condizione di povertà centinaia di milioni di cittadini, ha fatto un uso efficace della sua adesione cruciale all’Organizzazione mondiale del commercio, ha registrato tassi di crescita annuali straordinari, sostenendoli nel tempo, ha ospitato con successo i Giochi olimpici del 2008 e la Expo mondiale del 2010, svolge un ruolo significativo nelle Nazioni Unite, fornisce un importante numero di personale per contribuire alle missioni dei Caschi Blu, sotto l’egida del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, è un importante investitore all’estero e sta sviluppando importanti iniziative globali (ad esempio la “Belt and Road Initiative”). Secondo alcuni parametri, la Cina era la più grande economia del mondo due secoli fa ed attualmente la Cina è sulla buona strada per riconquistare quella posizione nel prossimo futuro.

I progressi dell’UE

Anche l’UE è cambiata enormemente dal 2003. Si è notevolmente allargata con l’adesione di ulteriori 13 Stati, ha sviluppato la propria unione monetaria, è sopravvissuta alla crisi finanziaria globale del 2008 e ha istituito l’Unione bancaria, ha modernizzato le sue istituzioni e i suoi metodi di lavoro e ha migliorato la sua politica estera con il trattato di Lisbona del 2009, diventano un attore sempre più importante sul piano internazionale ed ha creato una visione comune e condivisa, oltre che essersi ritagliata un ruolo di guida nell’affrontare le sfide del cambiamento climatico. Le recenti azioni congiunte dell’UE per affrontare le sfide senza precedenti del COVID-19 e la sua ambiziosa agenda per affrontare il cambiamento climatico e digitale sono ulteriori esempi del suo dinamismo e della sua capacità di stare al passo con i tempi.

Il CAI, Accordo Globale sugli Investimenti

Di recente, Cina ed UE hanno stretto anche un accordo sugli investimenti, il “CAI”, acronimo di Comprehensive Agreement on Investments (traducibile come “accordo globale sugli investimenti”). In questo protocollo d’intesa, la Cina ha accettato di concedere agli investitori europei un maggiore livello di accesso al mercato, comprese alcune significative aperture. L’accordo include anche regole di trasparenza e altre garanzie che renderanno più facile per le aziende europee ottenere licenze e autorizzazioni e completare le procedure amministrative in Cina. Esso garantisce inoltre l’accesso delle aziende europee agli organismi di definizione degli standard cinesi. Il 30 dicembre 2020 Cina e Unione Europea hanno concluso i negoziati relativi all’accordo, destinato a sostituire gli accordi di investimenti bilaterali tra Cina ed i singoli Stati membri dell’UE. L’Unione Europea e la Cina hanno continuato le trattative per sette anni, prima di raggiungere questo accordo, che deve essere  cercando di raggiungere un accordo. L’accordo mira a creare condizioni di parità per gli investitori dell’UE in Cina, se comparati al trattamento riservato alle aziende cinesi che investono nell’Unione Europea, contribuendo alla creazione di regole chiare sulle imprese statali, obblighi di trasparenza per le sovvenzioni e norme che vietano i trasferimenti forzati di tecnologia. Il CAI contiene anche disposizioni ambiziose sul tema dello sviluppo sostenibile, inclusi impegni della Cina per attuare efficacemente l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e impegni specifici sulla ratifica delle Convenzioni fondamentali dell’ILO sull’abolizione del lavoro forzato.

Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.