Capire il processo creativo Cinese

Creatività in corso
Creatività in corso – “Creativity in progress” di Amanda Hirsch via Flickr

Cosa succede quando le aziende hanno bisogno di accedere alla creatività e spirito innovativo dei propri talenti

Il rispetto per l’autorità è un valore-chiave per il popolo Cinese, un effetto di questo è che i Cinesi sopportano bene il paternalismo tipico delle aziende tradizionali Cinesi, e che gli Occidentali fanno fatica a sopportare, d’altro lato i Cinesi sono anche molto più riluttanti degli Occidentali a mettere in discussione le idee dei propri superiori e di criticarle.

Questo potrebbe implicare, da un punto di vista Occidentale, che tale attitudine denoti una certa mancanza di creatività ed innovazione all’interno dell’azienda.

È comune per i Cinesi ascoltare le persone più anziane all’interno dell’azienda o quelle di grado superiore, imitandoli e cercando di imparare da loro, è un comportamento diffuso e naturale per il dipendente Cinese. Quindi, quando un superiore parla, il dipendente Cinese si limita ad ascoltare ed annuire e non si permetterebbe mai di mettere in discussione l’opinione di un capo, rimane semplicemente in silenzio, ed eventualmente discuterà di ciò che gli è stato detto con delle persone di grado pari al suo.

Le sessioni di brainstorming non funzionano in Cina, se più persone si riuniscono in una stanza sotto la guida di un leader, le idee non vengono fuori in pubblico ed i partecipanti non vogliono dare apertamente la propria opinione, è invece molto probabile che i membri del team si chiudano nel proprio silenzio. Il processo creativo si sviluppa in modo differente in Cina, ed avviene prevalentemente dopo i meeting, quando il manager ed il collaboratore possono parlare faccia a faccia. Soltanto allora, negli incontri one-to-one, pareri, suggerimenti e spinte innovative vengono espressi apertamente.

Diventa quindi molto importante capire il processo creativo Cinese, volta ad impostarne la gestione. La capacità degli uomini d’affari Occidentale si misura anche nel far emergere nuove idee da nuovi talenti che hanno avuto poco o niente a che fare con il mondo Occidentale e che per questo possono offrire punti di vista totalmente nuovi e per questo innovativi.

A riprova di ciò, il comportamento delle grandi multinazionali tecnologiche come Microsoft, Google, Nokia, Samsung e Sony dice molto sul futuro dell’innovazione e della creatività: delocalizzando dei laboratori in loco, queste aziende hanno già riconosciuto nella Cina non soltanto una nazione in cui produrre in outsourcing a prezzi bassi ma come un vasto bacino di talenti, da coltivare e valorizzare.

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Pubblicato da cinesespresso

Amante della Cina e di tutto quello che la riguarda dal 2005.