Proseguendo con l’indagine sulle casistiche che portano, di anno in anno, ad avere un Tài Suì avverso, vediamo cosa si intende per:
Essere in conflitto con il Generale Celeste dell’anno:
Essere in conflitto con un Tài Suì significa appartenere al suo stesso segno zodiacale Cinese, senza però essere stato rappresentato da lui al momento della propria nascita. Perciò si entrerà in conflitto con un Tài Suì ogni 12 anni, durante l’anno del proprio segno zodiacale tranne che nell’anno in cui il proprio Tài Suì si ripresenterà a governare gli affari terrestri per conto dell’Imperatore di Giada (ogni 60 anni). Questa forma di conflitto con un Generale Celeste è molto innocua e si può facilmente risolvere pregando il Tài Suì di concederci la sua benedizione.
Essere in scontro con il Generale Celeste dell’anno:
Questi “scontri” si riferiscono ai sei scontri delle case dei segni zodiacali Cinesi. Per tutti i dodici animali dello zodiaco Cinese, è possibile formare una coppia di segni composta da due animali che sono agli antipodi per un totale di sei coppie.
Per questo motivo, quando il Tài Suì che rappresenta un determinato segno zodiacale governa l’anno corrente, la persona appartenente al segno zodiacale antitetico a quello rappresentato dal Generale Celeste sarà in “scontro” con esso e quindi sfavorito nella realizzazione delle sue imprese e progetti dal Tài Suì dell’anno:
- Il topo è in scontro con il cavallo
- Il bue/la mucca è in scontrocon la capra/la pecora
- La tigre è in scontro con la scimmia
- Il coniglio è in scontro con il gallo
- Il drago è in scontro con il cane
- Il serpente è in scontro con il maiale.
Provocare disagio al Generale Celeste dell’anno:
In questo caso non ci sono correlazioni tra due segni zodiacali Cinesi, perché questo fattore dipende soltanto dalla simpatia oppure antipatia di un Gerenale Celeste per un determinato segno zodiacale. “Provocare disagio” al Tài Suì significa essere coinvolti in chiacchiere e pettegolezzi durante l’anno, riscontrare problemi legali, essere coinvolti in molte dispute e liti, oppure avere a che fare con persone fastidiose, che creano problemi.
Vediamo ora le biografie che comprendono i Tài Suì da Qiu De a Yang Yan.
49 | Qiu De |
Il generale celeste Qiu De nacque durante la dinastia Song. Durante il regno dell’imperatore Zheng He (1111-1117) fu nominato messaggero dell’ufficiale rappresentante del governo sul territorio, Hong Hao. Nel 1129, ad Hong Hao fu assegnato il regno di Jin. Qiu De ed altri 7 lo seguirono come suoi assistenti. Il capo di stato del regno di Jin, a quelle parole, si allarmò molto e decise di inviare Hong Bao ed i suoi uomini, con una scusa, in un rifugio sulle montagne innevate. Vennero fatti accomodare in una capanna senza fuoco, in pieno inverno. I loro capelli e baffi divennero grigi dal ghiaccio e dalla neve. Hong Bao, Qiu De e gli altri emissari dell’Imperatore, rimasero imprigionati in quel luogo per 15 anni. Mentre erano in quella sorta di prigione, rinnovarono continuamente i loro sentimenti di patriottismo nei confronti della madrepatria scrivendo incessantemente poesie, poemi e saggi. Nel 1142, Hong Hao, Qiu De e gli altri prigionieri vennero liberati e riuscirono, alla fine, a fare ritorno a casa. |
50 | Zhu De |
Il tài suì Zhu De nacque durante la dinastia Ming a Ling Bi (灵璧)。 Durante i primi anni del regno dell’imperatore Hong Wu (1368-1398), Zhu De, insieme al fondatore della dinastia Ming, guidò migliaia di persone lungo le rive del Fiume Azzurro (in Cinese: Chang Jiang). Le truppe dell’esercito da loro capeggiate entrarono nel distretto di Jiang Dong, liberarono Chang Zhou e Wu Zhou e la regione di Jin Hua, attaccarono Wu Chang, stabilizzarono Suzhou ed Huzhou. Zhu De fu poi giustamente promosso per i suoi meriti e risultati in guerra: mentre era in servizio, era instancabile, completamente dedito al suo lavoro. In quegli anni, i confini erano estremamente instabili, ed i banditi invadevano i territori della costa. Zhe De guidò le sue truppe e gli abitanti di quelle zone per contrastarli con successo, sollevando enormemente il morale delle proprie truppe. |
51 | Xu Hao |
Questa è la breve storia del generale celeste Zhang Chao: egli nacque durante la dinastia Ming Dynasty a Ru Gao (如皋). Il Generale indossava spesso un’armatura nera in ferro e si muoveva tra gli accampamenti dei nemici. Era un abilissimo istruttore per i soldati, era anche molto astuto in battaglia e sapeva anticipare le mosse dei nemici. Per via della reputazione da grande guerriero di Zhang Chao i briganti si guardavano bene dall’attaccare i suoi territori e, grazie a lui, la popolazione poté condurre una vita tranquilla e pacifica sotto la sua giurisdizione. |
52 | Wan Qing |
La vita e le gesta del tài suì Wan Qing ebbero inizio durante la dinastia Yuen a Jian Chang (建昌). Egli era dotato di una personalità calma, seria, virtuosa ed agiva con fermezza. Wan Qing, in qualità di mandarino e studioso, divenne ufficiale della corte imperiale. Nel 1361, la società era molto instabile, e non esisteva un luogo che fosse in pace. Per questo motivo, in tutto questo caos, decise quindi di rassegnare le dimissioni dalla sua posizione e ritornò a casa. Durante i primi anni del regno dell’imperatore Hong Qu (1368-1398), Wan Qing si ritirò a vita privata nella città di Min Di, regione del Fujian. Fu allora che il fondatore della Dinastia Ming (chiamato in Cinese: 明太祖) tentò più volte di convincere Wan Qing a lavorare per lui, ma egli rifiutò sempre con convinzione, adducendo come motivazione il fatto che non poteva essere al servizio di due imperatori contemporaneamente. Trascorso un po’ di tempo, il fondatore della dinastia Ming inviò un messaggero per chiedere nuovamente a Wan Qing di lavorare al suo servizio, questa volta egli accettò, tuttavia, morì ancor prima di ricoprire la posizione che gli venne offerta. |
53 | Xin Ya |
Xin Ya venne alla luce durante la dinastia Sui a Di Dao (狄道). Durante i primi anni del regno dell’imperatore Kai Huang (581-600), Xin Ya fu nominato ufficiale responsabile della gestione di emergenze e calamità. Venne poi insignito del grado di generale. Xin Ya riuscì a gestire le frontiere mantenendo la pace e seppe mantenere i rapporti con mandriani e pastori, che si vedevano regolarmente confiscare centinaia di cavalli per usi militari. Xin Ya era inoltre un ufficiale del distretto di Min Zhou. In quell’area la popolazione era tradizionalmente molto spaventata dalle malattie e se qualche loro famigliare si ammalava, lo abbandonavano a sé stesso, il che ne provocava spesso la morte sebbene la persona fosse potenzialmente curabile. Vista la situazione, Xin Ya volle tentare di cambiare la mentalità comune, istituendo un servizio di trasporto di malati tramite l’uso di carrozze speciali adibite solo a questo scopo e fece trasferire le persone che si ammalavano negli uffici della polizia, dentro i quali fece creare delle stanze apposite per la cura dei malati. Arrivò al punto di utilizzare il proprio denaro per coprire le spese per trattamenti e medicazioni. Come risultato, in molti, che avevano contratto qualche malattia curabile, furono nelle condizioni di guarire. Dopodiché Xin Ya contattava le famiglie delle persone guarite per spiegare loro come continuare a prendersi cura della persona perché si potesse riprendere del tutto. Una volta visti gli incredibili risultati che Xin Ya era riuscito ad ottenere, tra il popolo si diffuse lentamente una nuova mentalità: c’era chi gli era estremamente grato, chi si sentiva in colpa per aver abbandonato i propri famigliari malati, chi iniziò a curarli in casa e chi paragonò Xin Ya ad una “madre compassionevole”. |
54 | Yang Yan | Il generale celeste Yang Yan nacque la dinastia Song ad Hou Guan (侯官), Fujian.Già in giovane età Yang Yan era molto arguto e la sua intelligenza era ben al di sopra della media. Gli piaceva leggere biografie ed opere di uomini di successo del passato; nel frattempo, affinava le sue abilità di scrittore con saggi e poesie. Quando crebbe, non avendo intenzione di diventare un mandarino, preferì rimanere nella sua terra natale, che abbondava di montagne e cascate. A Yang Yan piaceva molto viaggiare nel paese, amava specialmente inerpicarsi sulle più alte montagne sul dorso di un bufalo.
Nonostante il suo vagabondare ed il fatto che fosse una persona poco mondana, le capacità ed i meriti di Yang Yan giunsero alle orecchie della corte imperiale, tanto che gli venne offerto di ricoprire una posizione all’interno della corte dell’imperatore, cosa che lui rifiutò senza indugi, spiegando che il suo desiderio più grande era quello di rimanere nella sua terra natale tramite un poema che divenne poi famosissimo: “Gui Geng Fu” (归耕赋)。Yang Yan compose e scrisse poesie ogni giorno, scambiandosi punti di vista e riflessioni con i suoi amici, sia di persona che per corrispondenza. Condusse uno stile di vita libero e senza preoccupazioni, così come desiderava. |
Nel prossimo articolo, l’ultimo della serie sui Tài Suì, vedremo le biografie dei generali celesti che vanno da Li Qing a Yu Cheng.
Vuoi vedere l’elenco di tutti i Tài Suì per trovare il tuo? Vai a questo articolo.
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