I contadini, prima del 1978, erano legati alla loro terra, esistevano in quanto comunità ed i gruppi famigliari erano organizzati gerarchicamente attorno ai capifamiglia, i quali, a loro volta, si rifacevano all’autorità del capo villaggio. Dopo le riforme questo equilibrio fu totalmente sconvolto: contadini e braccianti, sperando in maggiori possibilità di ascesa sociale, scelsero di emigrare dalle campagne per riciclarsi come manodopera a basso costo nelle città; i più fortunati riuscivano a lavorare nelle fabbriche, ma molti altri si videro costretti all’accattonaggio, oppure ad accettare lavori estremamente rischiosi, anche fuori legge, per mantenersi.
I membri della famiglia avevano perso il loro status e la loro dignità e questa, intesa come gruppo, come clan, non viveva più sotto lo stesso tetto.
Oltre a queste migrazioni di massa gli altri elementi che hanno scardinato il sistema famigliare tradizionale sono stati il processo di emancipazione della donna, che continua tutt’ora (le leggi sul matrimonio del 1950 proibivano il concubinaggio, la poligamia, i matrimoni combinati, le spose bambine, la consuetudine della dote e garantiva il diritto al divorzio), il ridimensionamento del ruolo sociale della cosiddetta “unità di lavoro” (danwei), introdotto alla fine degli anni 50 ed in funzione fino agli anni 80, la politica del figlio unico e per finire la rivoluzione culturale, che ha visto moltissimi intellettuali e studenti deportati nelle campagne per essere costretti ai lavori forzati.
Tutto questo, nel bene e nel male ha potato all’affermazione dell’individuo come entità singola, emancipata dalla famiglia, intaccando la pietà filiale ed il ruolo della famiglia. Il risultato è un sentimento di confusione diffusa e di disagio, dato che l’individuo continua a formarsi ed a definirsi attraverso la rete di relazioni in cui è inserito, gli si riconosce la libertà di decisione e di comportamento ma ha inevitabilmente precise responsabilità verso il gruppo famigliare e sociale di appartenenza; collettività ed individuo non sono quindi concetti contrapposti.
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